Consiglio di Stato, sezione quinta, Sentenza 6 luglio 2018, n. 4143. La massima estrapolata: Va data continuità, anche nella vigenza dell’art. 77 d.lgs. n. 50 del 2016, all’orientamento (sia pure non unanime) maturato in relazione all’art. 84 d.lgs. n. 163 del 2006, in relazione al quale la previsione di un numero dispari di componenti della … Leggi tutto Va data continuità, anche nella vigenza dell’art. 77 d.lgs. n. 50 del 2016, all’orientamento (sia pure non unanime) maturato in relazione all’art. 84 d.lgs. n. 163 del 2006, in relazione al quale la previsione di un numero dispari di componenti della commissione di gara non è espressione di un principio generale
Mese: luglio 2018
In tema di irregolarità essenziali, ai sensi dell’art. 83, comma 9, d.lgs. n. 50/2016
Consiglio di Stato, sezione terza, Sentenza 3 luglio 2018, n. 4065. La massima estrapolata: In tema di irregolarità essenziali, ai sensi dell’art. 83, comma 9, d.lgs. n. 50/2016, è esclusa la possibilità di sanare tramite soccorso istruttorio quelle irregolarità che non consentano di risalire al contenuto (o all’autore) del documento che ne sia affetto in … Leggi tutto In tema di irregolarità essenziali, ai sensi dell’art. 83, comma 9, d.lgs. n. 50/2016
Per le gare bandite anteriormente all’entrata in vigore del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, nelle ipotesi in cui l’obbligo di indicazione separata dei costi di sicurezza aziendale non sia stato specificato dalla legge di gara
Consiglio di Stato, sezione quinta, Sentenza 4 luglio 2018, n. 4106. La massima estrapolata: Per le gare bandite anteriormente all’entrata in vigore del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, nelle ipotesi in cui l’obbligo di indicazione separata dei costi di sicurezza aziendale non sia stato specificato dalla legge di gara, e non sia in contestazione … Leggi tutto Per le gare bandite anteriormente all’entrata in vigore del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, nelle ipotesi in cui l’obbligo di indicazione separata dei costi di sicurezza aziendale non sia stato specificato dalla legge di gara
La riproposizione della richiesta di remissione del debito dopo il rigetto e la declaratoria d’inammissibilita’ di una domanda precedente non e’ vietata ed e’ consentita, ai sensi dell’articolo 666 cod. proc. pen., comma 2
Corte di Cassazione, sezione prima penale, Sentenza 19 giugno 2018, n. 28276. La massima estrapolata: La riproposizione della richiesta di remissione del debito dopo il rigetto e la declaratoria d’inammissibilita’ di una domanda precedente non e’ vietata ed e’ consentita, ai sensi dell’articolo 666 cod. proc. pen., comma 2, quando con essa si deducano aspetti … Leggi tutto La riproposizione della richiesta di remissione del debito dopo il rigetto e la declaratoria d’inammissibilita’ di una domanda precedente non e’ vietata ed e’ consentita, ai sensi dell’articolo 666 cod. proc. pen., comma 2
Spetta alla Giurisdizione del Giudice amministrativo la controversia relativa al rifiuto della P.A. di avere in assegnazione un alloggio già occupato da parte del richiedente.
Corte di Cassazione, sezione unite civili, Ordinanza 27 giugno 2018, n. 16971. La massima estrapolata: Spetta alla Giurisdizione del Giudice amministrativo la controversia relativa al rifiuto della P.A. di avere in assegnazione un alloggio già occupato da parte del richiedente. Ordinanza 27 giugno 2018, n. 16971 Data udienza 10 ottobre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME … Leggi tutto Spetta alla Giurisdizione del Giudice amministrativo la controversia relativa al rifiuto della P.A. di avere in assegnazione un alloggio già occupato da parte del richiedente.
Il diritto all’assegno di mantenimento può essere negato o eliminato se il coniuge debitore dimostri che l’altro coniuge abbia instaurato una convivenza more uxorio con altra persona
Corte di Cassazione, sezione prima civile, Sentenza 27 giugno 2018, n. 16982. La massima estrapolata: Il diritto all’assegno di mantenimento può essere negato o eliminato se il coniuge debitore (convenuto nel giudizio per l’attribuzione dell’assegno o attore in quello per l’eliminazione o la revisione dello stesso) dimostri che l’altro coniuge abbia instaurato una convivenza more … Leggi tutto Il diritto all’assegno di mantenimento può essere negato o eliminato se il coniuge debitore dimostri che l’altro coniuge abbia instaurato una convivenza more uxorio con altra persona
Lo schema contrattuale del “sale and lease back”
Corte di Cassazione, sezione sesta civile, Ordinanza 27 giugno 2018, n. 16936. La massima estrapolata: Lo schema contrattuale del “sale and lease back” è, in linea di massima ed almeno in astratto, valido, in quanto contratto d’impresa socialmente tipico, ferma la necessità di verificare, caso per caso, l’assenza di elementi patologici, sintomatici di un contratto … Leggi tutto Lo schema contrattuale del “sale and lease back”
Non è previsto alcun obbligo di preavviso in caso di cessazione automatica del rapporto accessorio in conseguenza della risoluzione del rapporto di agenzia
Corte di Cassazione, sezione lavoro, Ordinanza 27 giugno 2018, n. 16940. Le massime estrapolate: Il rapporto tra contratto di agenzia ed incarico accessorio di supervisione deve essere ricostruito attraverso lo schema del collegamento negoziale, con vincolo di dipendenza unilaterale. I contratti accessori, infatti, seguono la sorte dei contratti principali cui accedono, ma non ne mutuano … Leggi tutto Non è previsto alcun obbligo di preavviso in caso di cessazione automatica del rapporto accessorio in conseguenza della risoluzione del rapporto di agenzia
In tema di lavoro a tempo parziale, il lavoratore in regime di part-time non deve ricevere un trattamento meno favorevole rispetto al lavoratore a tempo pieno comparabile
Corte di Cassazione, sezione lavoro, Sentenza 27 giugno 2018, n. 16945. La massima estrapolata: In tema di lavoro a tempo parziale, il lavoratore in regime di part-time non deve ricevere un trattamento meno favorevole rispetto al lavoratore a tempo pieno comparabile, individuato esclusivamente in quello inquadrato nello stesso livello in forza dei criteri di classificazione … Leggi tutto In tema di lavoro a tempo parziale, il lavoratore in regime di part-time non deve ricevere un trattamento meno favorevole rispetto al lavoratore a tempo pieno comparabile
Determina l’esistenza di un danno risarcibile alla persona l’omissione della diagnosi di un processo morboso terminale, ove risulti che, per effetto dell’omissione, sia andata perduta dal paziente la possibilita’ di sopravvivenza per un periodo limitato, in piu’ rispetto al periodo temporale effettivamente vissuto.
Corte di Cassazione, sezione terza civile, Sentenza 27 giugno 2018, n. 16919. La massima estrapolata: Determina l’esistenza di un danno risarcibile alla persona l’omissione della diagnosi di un processo morboso terminale, ove risulti che, per effetto dell’omissione, sia andata perduta dal paziente la possibilita’ di sopravvivenza per alcune settimane od alcuni mesi, o comunque per … Leggi tutto Determina l’esistenza di un danno risarcibile alla persona l’omissione della diagnosi di un processo morboso terminale, ove risulti che, per effetto dell’omissione, sia andata perduta dal paziente la possibilita’ di sopravvivenza per un periodo limitato, in piu’ rispetto al periodo temporale effettivamente vissuto.